Giuseppe COPPOLA
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Giuseppe COPPOLA - Lettera ai
cittadini
Per me la politica è una cosa seria. Perciò vi
garantisco un impegno disinteressato, un lavoro alimentato unicamente
dalla passione. In quest’avventura ho voluto che mi fossero
accanto persone per bene. Gente seria, onesta, laboriosa, ma
allo stesso tempo motivata, come me, dalla voglia di dare una
svolta alla vita politica, sociale e culturale di questa città.
Cari concittadini, c’è una cosa di cui sono convinto:
Gallipoli è una realtà che, malgrado i fallimenti
di una certa politica, ha comunque grandi potenzialità
inespresse. E’ su di esse che vorrei lavorare con estrema
dedizione se me ne sarà data l’opportunità.
Vorrei nutrire ogni singola risorsa finora mai valorizzata con
la forza del coraggio che mai deve mancare a chi ha voglia di
fare. Ma pure garantire il sostegno concreto fatto di buone
pratiche di governo. Tutto questo lasciandomi guidare dal rigore
morale e dall’onestà che ispirano le sfide quotidiane
del buon padre di famiglia chiamato a mantenere la barra dritta
anche quando soffia vento contrario. Da qui voglio partire nella
convinzione che, oggi più che mai, ci sia bisogno di
rimboccarsi le maniche per far quadrare i conti, per piantare
basi solide su cui ricostruire. Risanare non sarà facile.
Non lo sarà neppure risalire la china. Ma io ci credo
e sono pronto a lavorare per il bene di Gallipoli. E’
inutile e dannoso farsi abbagliare dalle promesse, perché
nessuno, dico nessuno, potrà prospettare un futuro prossimo
sgombro di ostacoli. Dinanzi a noi c’è piuttosto
una strada in salita e chi non è preparato a percorrerla
rischia di ritrovarsi in ginocchio dopo i primi passi. Ecco
perché non mi sento di promettere nulla se non la più
assoluta abnegazione nel duro lavoro che dovrà portare
alla nostra rinascita. Ho da offrire questo, insieme alle facce
pulite degli uomini e delle donne che hanno deciso di starmi
accanto. Noi crediamo che basti per cambiare le cose. Se lo
credete anche voi, sosteneteci. Ci siamo messi in gioco mettendo
al primo posto il bene comune, scommettendo su questa città,
sulle sue forze sane, sulla sua voglia di chiudere il capitolo
di un libro che ci ha lasciati delusi, per cominciare a scrivere
una pagina nuova che dovrà segnare il nostro riscatto. |
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